ALOeO si è proposta di presentare un questionario a domande aperte volto ai diversi coordinatori del corso di laurea in ottica e optometria.

Sono state rivolte 6 domande che potessero dare un quadro della situazione del corso di laurea e dei laureati in Italia, delle problematiche, dubbi e riflessioni sulla professione degli attuali e futuri ottici optometristi. Grazie alle risposte di tutti i coordinatori dei corsi di laurea in Ottica e Optometria, possiamo avere una fotografia dettagliata della situazione generale relativa ai corsi di laurea in Ottica e Optometria.

 Numero iscritti, numero laureati, laboratori, corsi, ore di pratica, convenzioni delle diverse Università d'Italia

Prof.ssa Bussa (Università degli studi di Torino): "Il corso di laurea di Torino ha poco più di un centinaio di iscritti (studenti in corso e fuori corso). Con la prossima sessione del 7 aprile raggiugeremo i 89 laureati. Il corso di laurea è dotato di laboratori propri per ottica geometrica e fisica, optometria e contattologia, lavorazione lenti oftalmiche. Il corso di laurea usufruisce delle convenzioni della Scuola di Scienze della Natura dell'Università di Torino, in particolare per didattica, stage e job placement. Ha in corso di definizione una convenzione conCuneo".

Prof. Martino (Università degli Studi del Salento): "A quest'anno abbiamo 58 immatricolati (numero programmato 60) su più di 150 preiscrizioni. In totale 270 iscritti. Abbiamo tre diversi laboratori: optometria, contattologia, lenti oftalmiche con 5 postazioni complete (o almeno le stiamo ripristinando). Molte delle attrezzature presenti sono disponibili grazie a convenzioni con diverse aziende. Sono previsti almeno 42 CFU di corsi professionalizzanti (optometrie, contattologie, etc.) ognuno di loro previsto con un numero abbastanza consistenze  (per me al momento difficile da quantificare) di ore di laboratorio. Inoltre cerchiamo di organizzare eventi quali screening o dimostrazioni di strumentazione in modo da ulteriormente incrementare il numero di ore di pratica".

Prof. Salasnich (Università degli Studi di Padova): "Numero iscritti: circa 30 all'anno.  Numero laureati: circa 12 all'anno. Per quanto riguarda i laboratori didattici di Fisica e Ottica sono forse i migliori d'Italia. I laboratori di Optometria sono distribuiti in cinque locali. Corsi: quelli previsti dal MIUR, ed alcuni specifici quali  Psicofisica della Visione, Tecniche per l'Occhialeria,  Tecniche Avanzate di Optometria e Contattologia, Ottica Applicata (mutuato).  Ore di Pratica: Quelle previste dal MIUR".

Prof. Papagni (Università degli studi di Milano Bicocca): "Dall'anno accademico 13/14 è stato introdotto il numero programmato sia per motivi logistici sia per rispettare la nuova normativa in materia di istruzione universitaria. Le matricole quest'anno sono state 88 contro le oltre 400 dello scorso anno accademico. Il numero dei laureati è in crescita passando da 18 nell'anno 2011/12 a 30 nel 2012/13 e sono già 18 nel 2013/14. Il Corso di Laurea ha diverse convenzioni con università europee per lo scambio di studenti e docenti in ambito programma Erasmus (Spagna, Germania, Francia etc.). Il programma di studi è stato di recente modificato cercando di aumentare i cfu di insegnamenti professionalizzanti (optometrie, contattologie e rispettivi laboratori; i corsi di laboratori sono annuali e disgiunti dai corsi teorici). In questo modo si è cercato di dare il massimo di ore possibile alle attività professionali (corsi teorici 31 cfu circa 250 ore includendo il nuovo corso di strumenti ottici e oftalmici, 23 cfu di laboratorio circa 250 ore). A questa attività si somma quella di tirocinio (circa 250 ore) da svolgersi in strutture esterne (con le quali si è stipulata una convenzione) o interne. E' attiva una convenzione con l'IPSIA di Brescia per l'esame di abilitazione alla professione di ottico".

Prof. Sasso (Università degli Studi di Napoli): "Il numero degli iscritti si è mantenuto abbastanza costante dall'avvio del corso. Quest'anno il numero di immatricolati è pari a 95. Finora abbiamo laureato circa 30 studenti. Disponiamo di una Laboratorio di Ottica Geometrica, di un Laboratorio Informatica, di un Laboratorio di Optometria e di un Laboratorio di Contattologia.
Il CdL prevede 12 CFU di Tirocinio articolato in:

1. training presso la clinica  Oculistica del Policlinico di Napoli;
2. seminari;
3. visite aziende;
4. screening visivo (effettuato presso i nostri laboratori su volontari);
5. training presso esercizi di ottica 
6. corso di Ray Tracing
7. corso di lavorazione meccanica  lenti e montaggio occhiali (facoltativo).
Abbiamo stipulato  convenzione  con Federottica e con l'ISIS "Bernini". Ne stiamo per stipulare  un'altra con l'azienda Ospedaliera Santobono (ospedale per bambini)".

Prof.ssa De Seta (Università degli Studi di Roma Tre): "Numero totale laureati a dicembre 2013: 80. Laureati nel 2013: 24. Nell'anno 2013 si sono immatricolati 72 studenti. Il periodo di osservazione per la verifica dell'iscrizione al II° anno dovrebbe estendersi fino a Luglio 2014. Per quanto riguarda le ore di lezione, laboratorio, esercitazione rimando al piano didattico".

Prof. Cavalieri (Università degli Studi di Firenze): "Il Corso di Laurea a Firenze vede tipicamente 35-40 matricole con circa 110 iscritti in totale. I laureati hanno avuto un aumento veloce negli ultimi anni: nel 2013-14 abbiamo già 14 laureati. Nel corso di studio sono ben 7 gli esami con laboratorio (2 di ottica e fisica, 4 di optometria e contattologia e 1 di medicina oculare). I tirocini sono svolti presso aziende e ASL del territorio. Il Corso di Laurea vede una notevole sinergia con l'IRSOO di Vinci".

Coinvolgimento dei laureati in O&O all'interno dell' insegnamento nelle varie materie

Dalle risposte dei diversi coordinatori trapela che diversi laureati O&O sono coinvolti in attività di tutoraggio nei laboratori in modo da affiancare i docenti, per un auspicabile turn-over di questi. In minima misura alcuni laureati presso l'università svolgono docenza a contratto in ottica e optometria. Unica eccezione è l'università di Milano, il cui corpo docente è attualmente costituito da soli laureati.

Impressioni sul lavoro ottenutodai laureati: rispecchia le aspettative dei laureati? Gli studenti sono soddisfatti di cosa il mercato offre loro?

Molti coordinatori considerano positiva la riuscita nel trovare subito lavoro, ma non tutti gli ex studenti riescono a mettere in pratica le loro competenze acquisite in ambito accademico. Alcuni professori cercano comunque di stimolarli ed incoraggiarli nel proporre le loro competenze.

Alcuni si propongono di spingere la ricerca di lavoro anche in attività di produzione industriale di lenti innovative e strumenti ottici.

Il coordinatore Papagni, dell'università di Milano, sostiene inoltre che "il corso di laurea ha anche l'obiettivo, oltre a quelli formativi professionalizzanti, di fornire un'adeguata flessibilità mentale che consenta al laureato, non solo di seguire l'evoluzione dell'ottica, optometria e contattologia in futuro ma anche di essere propositivo nel sviluppare nuove attività lavorative nelle quali è bene chiaro il ruolo primario giocato sia dalla formazione scientifica di base (matematica, fisica, chimica ecc.) sia quella professionalizzante di tipo ottico, optometrico e contattologico".

 Laurea specialistica in ottica optometria e master di primo livello universitario in Italia: cosamanca per poterli avviare?

Sulla base di quanto trapelato dalle risposte date, per poter attivare una laurea magistrale occorrono diversi requisiti minimi: un corpo docente permanente ed altamente qualificato nel settore optometrico e contattologico, la necessità di rientrare in una classe (fisica, medica od eventualmente interclasse). Inoltre è stata sottolineata l'importanza della ricerca scientifica, in quanto funzionale alla crescita culturale di una disciplina scientifica. Sia il coordinatore del corso di laurea di Napoli che di Torino evidenziano che, a monte di tutto, sia importante il riconoscimento della figura.

Per quanto riguarda il master di primo livello, la maggior parte dei coordinatori denotano difficoltà tante quante l'avvio di una laurea magistrale. Tali difficoltà sono di diversa natura: tempo, denaro, numero di iscritti. L'Università di Padova, invece, si propone in un prossimo futuro la possibilità di "avviare un master di primo livello in Ottica Applicata, per creare un tecnico specializzato in materiali e dispositivi ottici, dopo aver preso accordi con aziende ed enti interessati a questa figura professionale". 

La collocazione della figura dell'ottico optometrista: ambito sanitario o collocazione diversa?

Per alcuni coordinatori, specie dell'Università di Napoli e del Salento,la figura potrebbe essere collocata in ambito sanitario anche se, come giustamente precisano, ci sono diverse difficoltà da superare incluso l'immobilismo creatosi. Il prof. Salasnich ritiene "la figura non attualmente collocabile in ambito sanitario (a causa  delle controversie riscontrate in tale ambito), ma che dovrebbe interagire molto con il mondo industriale legato alla produzione e vendita di lenti e dispositivi ottici ed infine i clienti". Mentre il Prof. Papagni risponde "E' chiaro che se si riuscisse a raggiungere, almeno per i laureati, una soluzione che ne comporta un collocamento in ambito sanitario, questa sarebbe un'importantissima possibilità in più. In relazione allo stato attuale delle cose e della normativa  vigente (vedi decreto sulle professioni non regolamentate), la laureasembra collocarsi al pari di altre formazioni per svolgere la professione non regolamentata di optometrista. E' chiaro che nella situazione attuale con percorsi formativi di diverso livello, si genera confusione e nella confusione si tende a sminuire o porre tutti percorsi formative esistenti sullo stesso livello con tutto ciò che ne consegue". Infine la Prof.ssa Bussa, dell'Università di Torino, commenta "non avrebbe senso una collocazione diversa da quella che l'ottico optometrista ha negli altri paesi europei, ma comunque per me in questo momento ilriconoscimento della figura professionale è prioritario rispetto alla sua collocazione".

Quali sono le motivazioni del ritardo nel riconoscimento ed al mansionario dell'ottico e optometrista da parte delle istituzioni?

Le risposte date dai diversi coordinatori toccano diversi punti: resistenze e opposizioni da parte di diverse figure professionali, cattivo funzionamento del sistema parlamentare d'Italia, la sovrapposizione parziale della nostra figura con altre.

Il prof. Cavalieri spiega: "Le motivazioni, purtroppo, sono quelle tipiche delle istituzione italiane: ritardi a assumere decisioni e incapacità di programmazione su molti aspetti fra cui, certamente, quelli inerenti la realtà lavorativa e delle professione".

Viene inoltre considerata l'importanza di porre in primo piano "l'interesse di tipo formativo cui contribuiscano  diverse competenze che siano, per quanto possibile, complementari e funzionali a fornire all'utenza  il servizio migliore possibile" (Prof. Papagni), prima ancora degli interessi delle associazioni.